Il tema sarà affrontato il 22 novembre nel convegno si terrà nell’aula magna dell’Università di Sassari
La nautica ha assunto una centralità in Italia. Non ci si riferisce in questo caso solo della presenza delle grandi aziende nel territorio, ma anche nella capacità di generare ricavi e portare sviluppo in una determina area. Sono i numeri a certificare una crescita di questo settore nel Belpaese. L’industria nautica di alta gamma crea annualmente un impatto economico diretto, indiretto e indotto di 27,7 miliardi di euro, con un effetto moltiplicatore economico di 2,7 volte. Ciò significa anche avere una serie di benefici sul turismo locale come più volte sottolineato dagli studi del Cipnes Gallura. La presenza di yacht e superyacht Il consente di avere delle ricadute economiche positive sugli altri settori coinvolti compresi quelli turistici presenti a Porto Cervo. La Sardegna, da questo punto di vista, può contare su oltre 3.500 aziende attive nel comparto della nautica da diporto con utili al 2023 di circa 15 milioni di euro.
Lo sviluppo di questo mondo sarà al centro di un incontro, “Porti turistici: asse fondamentale per il segmento dello yachting”, che si terrà nell’aula magna dell’Università di Sassari. Venerdì 22 novembre, a partire dalle 9:30, si confronteranno i maggiori esperti del settore tenendo conto di studi e progetti come “Osservazioni e analisi regionali dello yachting e dei porti turistici della Sardegna”, realizzato in collaborazione con Federagenti, Capitanerie di porto di Olbia e Cagliari e finanziato dalla Regione.
Si cercheranno soluzioni, politiche concrete e un approccio condiviso da tutti gli attori coinvolti nel convegno. Le prospettive di crescita sono ben visibili dai numeri esposti dalle ultime ricerche. Per questo la Sardegna potrebbe assumere un ruolo importante nel mercato della grande nautica da diporto e del lusso considerando anche le grandi località turistiche presenti sull’isola.
«L’obiettivo del progetto è quello di contribuire alla conoscenza dello yachting in Sardegna, contestualizzandola nel bacino del Mediterraneo e in un’ottica di sviluppo del comparto”, afferma la responsabile scientifica del progetto, la professoressa Brunella Brundu all’Ansa. “Dai dati e dalla loro analisi sono scaturite visioni complessive e complesse dello stato dei porti turistici e dello yachting a diversa scala di dettaglio geografico, la cui restituzione avverrà attraverso un report finale per la Regione Sardegna, che sarà possibile condividere con gli amministratori e gli attori locali».
Riccardo Lo Re