Un oro straordinario durante la scorsa edizione dei Giochi Olimpici di Parigi. Una delle imprese più leggendarie della storia della vela
Vincere le olimpiadi è il sogno di qualsiasi atleta professionista. Il più alto traguardo a livello mondiale. Ma bissare il successo a distanza di quattro anni è una vera e propria impresa. Quella che Ruggero Tita e Caterina Banti hanno messo a segno alle olimpiadi francesi qualche giorno fa nella classe Nacra 17 dopo aver già vinto l’oro nelle precedenti olimpiadi di Tokyo. Mai alcun equipaggio tricolore era riuscito a conquistare due titoli olimpici (peraltro in due edizioni consecutive). L’equipaggio azzurro si conferma certamente il più forte al mondo non solo sotto il profilo tecnico-sportivo, ma anche il più preparato e determinato sotto l’aspetto psicologico, capace di mantenere il controllo della regata e delle emozioni in qualsiasi condizione meteo. «Vincere una medaglia d’oro è difficile – ha commentato Ruggero Tita – , vincerne due consecutive lo è molto di più. Lo sapevamo, io e Caterina, prima di arrivare qui, così come sapevamo che rispetto a Tokyo il tempo per la preparazione sarebbe stato minore. Ma ce l’abbiamo fatta e siamo felicissimi. Ora si punta tutto sulla Coppa America. Abbiamo vinto la prima medaglia d’oro, abbiamo vinto la seconda, adesso a noi italiani manca di sollevare l’America’s Cup, non l’abbiamo mai fatto, e secondo me Luna Rossa ha tutte le carte in regola per riuscirci. Il prossimo obiettivo è quello». Ruggero Tita è stato anche selezionato comunò dei timonieri di Luna Rossa che competerà a Barcellona per cercare di agguantare il più prestigioso dei trofei in campo velico: La Coppa America. Tita e Banti nelle acque di Marsiglia hanno portato a compimento un percorso mozzafiato, caratterizzato da ben sei vittorie nelle dodici regate di Opening Series. Qui, grazie ad un totale di 47 (27 punti netti) hanno accumulato un vantaggio decisivo alla vigilia della Medal Race conclusiva, dove si sono presentati da leader e già certi di un piazzamento sul podio. Il secondo posto alle spalle della Francia nella prova finale ha certificato ancora di più il dominio della coppia tricolore, che ha concluso la sua prova con 31 punti netti incrementando il proprio margine sui diretti inseguitori: gli argentini Mateo Majdalani e Eugenia Bosco (secondi con 55), i neozelandesi Micah Wilkinson e Erica Dawson (terzi con 63) ed i britannici John Gimson e Anna Burnet (quarti con 69), squalificati per partenza anticipata e tagliati fuori prematuramente dalla bagarre per il podio.
Davide Mosca