Secondo i dati certificati dal Boating Economic Forecast, la crescita è del 20% rispetto all’anno 2021
L’industria nautica italiana ha raggiunto un fatturato record di 7,3 miliardi di euro nel 2022, registrando una crescita del 20% rispetto all’anno precedente. A giugno dello stesso anno, le esportazioni di imbarcazioni e yacht hanno raggiunto un nuovo picco storico di 3,74 miliardi di euro, confermando la leadership mondiale del nostro Paese nel settore e riprendendo il ruolo di primo esportatore di imbarcazioni e yacht a livello globale. Questi dati sono stati certificati dalla 46ª edizione del Boating Economic Forecast, l’annuario statistico realizzato dall’Ufficio Studi di Confindustria Nautica in collaborazione con la Fondazione Edison, presentato durante il Salone Nautico Internazionale di Genova.
Nonostante questi numeri straordinariamente positivi e in crescita, si prevede un rallentamento nel settore delle imbarcazioni sotto i 24 metri. Saverio Cecchi, presidente di Confindustria Nautica, ha sottolineato la necessità di semplificazioni da parte del governo per consentire al settore di correre ancora più velocemente. Stefano Pagani Isnardi, Direttore dell’Ufficio Studi di Confindustria Nautica, ha concordato sulle previsioni di rallentamento, ma ha anche sottolineato la curva di crescita straordinaria del settore nel nuovo millennio e ha anticipato che il 2023 porterà ancora importanti soddisfazioni. Nonostante l’incertezza economica e politica a livello globale, l’industria nautica italiana ha continuato a prosperare, soprattutto nel settore dei superyacht, in cui i cantieri italiani rappresentano il 50% degli ordini globali e l’88% della produzione nazionale è destinata all’estero.
Nei mercati tradizionali, gli Stati Uniti hanno consolidato la loro posizione di principale importatore di imbarcazioni da diporto prodotte in Italia, registrando un aumento del 57% rispetto all’anno precedente. Il Regno Unito si è classificato al secondo posto con un raddoppio delle importazioni (+108%).
Arianna Pinton