“La nautica è salita al 6° posto per le esportazioni tra i settori in cui l’Italia ha la leadership mondiale” afferma Cecchi di Confindustria Nautica – “proteggere e tutelare il nostro settore è un interesse nazionale”
Le richieste di Confindustria Nautica sono state accolte: i beni che rimangono impiegati all’interno della struttura produttiva dell’azienda beneficiaria dell’incentivo sono agevolati, a meno che non venga nominato un armatore diverso. Confindustria Nautica informa della conferma dell’applicazione del ‘Credito per il Mezzogiorno’ sull’affitto delle imbarcazioni da diporto grazie alla pubblicazione della circolare 33/E dell’Agenzia delle Entrate.
L’associazione guidata da Saverio Cecchi esprime quindi soddisfazione per l’accoglimento delle sue richieste in merito, condivise con l’Agenzia delle Entrate durante l’ultimo Salone Nautico Internazionale di Genova, e ricorda che si tratta di “ulteriori chiarimenti riguardanti gli investimenti effettuati dai soggetti operanti nel settore della nautica da diporto ai fini della disciplina agevolativa di cui all’articolo 1, comma 98, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, come modificata dall’articolo 1, comma 265, lettera a), della legge del 29 dicembre 2022, n. 197” (legge di bilancio 2023). La finalità della misura Bonus Sud, spiega Confindustria Nautica, “è quella di agevolare i beni che rimangono effettivamente impiegati all’interno della struttura produttiva dell’azienda beneficiaria” dal punto di vista fiscale, ma per quanto riguarda le attività di diporto, riconosce la necessità di tenere conto della specifica disciplina prevista dal Codice della nautica.
Di conseguenza, l’Agenzia riconosce che in assenza di una specifica nomina di un armatore diverso dal proprietario, secondo la procedura disciplinata dall’articolo 24-bis del Codice della nautica, l’affitto di un’unità da diporto al cliente, indipendentemente dalla forma giuridica assunta, non comporta la cessione del bene stesso ed è quindi compatibile con il regime del Bonus Sud.
Pertanto, “a differenza dell’ipotesi di ‘affitto oneroso di beni mobili’ nel senso indicato nella Risoluzione n. 332/E del 2002 e considerate le peculiarità che contraddistinguono l’affitto di unità da diporto (…), in presenza di un proprietario che sia e rimanga effettivamente armatore, non si attiva la ‘recapture rule’, consentendo agli investitori del settore che hanno acquistato l’unità da diporto (destinata all’affitto) di beneficiare del Bonus”. Ovviamente, viene specificato che le disposizioni contrattuali non devono far assumere al cliente/utilizzatore un ruolo sostanzialmente analogo a quello dell’armatore. “Grazie al confronto con le istituzioni, è stata riconosciuta la specificità del nostro settore”, conferma il Presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi. “Si tratta di una precisazione importante, poiché gli operatori dell’affitto di unità da diporto avevano temuto che le corrette disposizioni antifrode stabilite nella Circolare 32/E del 2022 (che non consentono l’affitto ad altre strutture produttive di un bene acquistato con l’incentivo fiscale) potessero essere interpretate come l’esclusione dei benefici del Bonus Sud proprio per le attività di affitto nautico”. “La nautica è salita al 6° posto per le esportazioni tra i settori in cui l’Italia ha la leadership mondiale” – conclude Cecchi – “proteggere e tutelare il nostro settore è un interesse nazionale”.