A Milano la terza edizione del One Ocean Summit Young

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Più di cinquecento persone hanno preso parte all’evento creato da OOF per sensibilizzare le giovani generazioni alle problematiche del mare

L’Oceano è spesso considerato lontano, sconosciuto. Soprattutto per chi vive lontano dal mare. Il suo fascino è stato decantato da poeti, scrittori, musicisti, ma quasi sempre sottovalutato nell’impatto diretto sulla vita quotidiana di ognuno di noi. Soprattutto da chi vive in città, magari a centinaia o migliaia di chilometri di distanza. Eppure è ormai cosa nota che dall’Oceano dipende l’ossigeno che respiriamo ovunque ci troviamo, circa il 50 percento è infatti prodotto dalla fotosintesi della Posidonia, è in grado di assorbire un terzo dellanidride carbonica prodotta dalluomo. Non meno importante, loceano è anche fonte di cibo, energia e lavoro per miliardi di persone. Oggi questo immenso velo blu è in pericolo e con lui non solo gli abitanti che lo popolano, ma anche l’intera umanità. Se questa consapevolezza sta ormai cambiando rotta raggiungendo sempre più persone lo si deve di certo a fondazioni come One Ocean Foundation nata nel 2017 su impulso dello Yacht Club Costa Smeralda per promuovere pratiche corrette per la tutela del mare. Molti sono stati i progetti realizzati in questi anni e tra questi One Ocean Summit Young, giunto alla sua terza edizione e che quest’anno ha visto il coinvolgimento di oltre cinquecento persone in maggior parte ragazzi dai 15 ai 18 anni. L’evento annuale dedicato all’oceano e alle giovani generazioni si è tenuto al teatro Franco Parenti di Milano e ha coinvolto Atleti, ricercatori, istituzioni ed esperti hanno condiviso sul palco le loro testimonianze coinvolgendo gli studenti in un dibattito ricco di spunti. Nell’occasione è stata lanciata la nuova #BlueEconomyChallenge in collaborazione con il partner Intesa Sanpaolo. Il tema dell’evento di quest’anno è stato “Le vie dell’acqua”: attraverso una serie di testimonianze è stata ripercorsa lavventura dellacqua e di come sia importante avere una visione dinsieme di questo elemento per poter comprendere al meglio i problemi che insidiano la salute degli ecosistemi marini. «Crediamo nel mobilitare i giovani per il futuro del nostro Pianeta Oceano e crediamo anche nella multidisciplinarietà – spiegano gli organizzatori di OOF – , perché per proteggere il mare abbiamo bisogno di lavorare come lui: senza barriere. Per questo, abbiamo creato una sfida dove i giovani diventano protagonisti del cambiamento, e dove le diverse discipline scolastiche diventano chiavi di lettura ed interpretazione per la conservazione del mare». Il summit ha visto la presenza di autorevoli voci del panorama ambientale ed educativo Anna Scavuzzo, Vicesindaco e Assessora all’Istruzione di Milano, Pietro Raitano, responsabile della Centrale dell’acqua di Milano, Monica Montefalcone, ricercatrice universitaria, la campionessa olimpionica di vela Katja Salskov-Iversen e Daniele Cassioli, atleta paralimpico. Le discussioni saranno guidate dal moderatore Massimo Temporelli, volto televisivo e divulgatore scientifico, che coinvolgerà gli studenti in un dialogo aperto, affinchè comprendano limportanza del futuro del mare e il ruolo cruciale che possono avere nella sua conservazione.

Davide Mosca